Genève

Le avventure di una ginevrina di nascita, partita per anni, che torna a "casa" ma deve riscoprire la sua città.
Le avventure di un'italo-francese, che torna alle origini per lavorare al Consolato Italiano.
Le avventure di Cora, tra ricordi e novità, nella sua amata Ginevra.

lunedì 9 settembre 2013

Une semaine de rencontres

E' già passata una settimana dal mio arrivo a Edimburgo... se il tempo continua a sfuggirmi così rapidamente, in un batter d'occhio sarà fine mese e dovrò ripartire!

La mia professoressa "privata" aveva ragione, già dopo la prima settimana vedo risultati molto soddisfacenti, e così mi metto a parlare con la gente per strada, o nella guest house, o ancora con lo staff della scuola, giusto per il gusto del chiacchierare.
Le persone che mi conoscono come una tipa timida probabilmente non mi riconoscerebbero :P

Tra gli incontri interessanti abbiamo: una signora tedesca incontrata nella Guest House con la quale faccio colazione ogni mattina; uno studente che, benché proveniente dall'Etiopia e in soggiorno per imparare l'inglese, vuole assolutamente parlarmi in italiano (e io non voglioooo); una ginecologa londinese che incontro ogni pomeriggio nella sala comune (veniamo in cerca di wifi); un chirurgo russo, mio vicino di camera per il weekend, conosciuto a causa di un balzo di corrente e che partendo mi ha lasciato il suo biglietto da visita in cirillico (non ci capisco un'acca).
Ah sì, da aggiungere un signore vestito per bene che dopo avermi scambiata per scozzere martedì scorso viene sempre a scambiare due chiacchiere quando ci incontriamo nei giardini di Princes Street.

Tra le riflessioni più assurde, primeggia quella di un tizio di Manchester: "Ma scusa, cosa ci vieni a fare in Inghilterra, l'inglese puoi impararlo anche in Svizzera no? Non è una delle 3 lingue nazionali?" O______________o questa mi mancava! Quando dico che sono ginevrina di nascita, molti mi dicono "Ah, Ginevra, in Francia vero?", altri pensano che perché vivo nella confederazione elvetica dovrei parlare correntemente anche il tedesco e il romancio, ma l'idea dell'inglese come lingua nazionale ancora non la sentivo!

Braccio permettendo, spero di poter imparare a breve come ballare decentemente un ceilidh, nel frattempo giro per la città tra musei ed escursioni sui monti: incomparabile l'emozione provata in cima al Trono di Artù (Arthur's Seat), da dove il vento soffia così forte e i cavalieri della tavola rotonda sembrano tornare in vita.
Così come riprendo energia io, che vivo freneticamente e "resuscito" dopo mesi di calma. Avevi ragione Cecilia, la Scozia guarisce, magari non (ancora) i dolori fisici, ma quelli emotivi e personali scompaiono per lasciar posto alla voglia di vivere intensamente.

Come disse un caro amico, abbiamo una sola vita, vediamo di non sprecarla.