Genève

Le avventure di una ginevrina di nascita, partita per anni, che torna a "casa" ma deve riscoprire la sua città.
Le avventure di un'italo-francese, che torna alle origini per lavorare al Consolato Italiano.
Le avventure di Cora, tra ricordi e novità, nella sua amata Ginevra.

martedì 4 marzo 2014

Mes chers voisins...

E' da quasi un anno che mi sono trasferita nel nuovo appartamento, luminoso, grandi finestre con orientamento sud, un forno, un mega armadio, l'ascensore e tanti altri piccoli pregi.
Mi piace tanto, in pieno centro, a pochi minuti dal lago e dalla stazione, in un edificio vecchio stile (la vasca a zoccolo stile anni '50 e le mattonelle rosa del bagno ne sono la prova), con controllo dell'ingresso tramite videocamera e chiusura del portone alle 21 (senza chiavi non si entra).
La proprietaria mi aveva selezionata sulla base del mio segno zodiacale (no comment), sul fatto che usassi henné per i capelli (...) e che sembrassi "davvero una brava ragazza".
Insomma, quest'appartamentino mi piace davvero, l'ho arredato con fiori tende e cuscini, ci torno sempre volentieri, e il contratto d'affitto è rinnovato ogni 6 mesi per cui se voglio partire non sono bloccata (Ginevra aspettami).

Ma. MA. I vicini sono un altro paio di maniche. Sul mio stesso piano ci sono altri 7 monolocali, tra cui quello di A. il bel tedesco che parla di fisioterapisti nei corridoi; quello della coppia di anziani con cane a carico, lei sempre a lamentarsi, lui a portare a spasso il cane; in fondo c'è una canadese che mette a palla qualche programma di karaoke e canta a squarciagola (stonando le note come pochi). Dei vicini di sopra so solo che hanno una vita sessuale molto attiva e quotidiana, testimone il letto che barcolla cigolando ma non crolla (speriamo di no, altrimenti mi cadono tutti nella cucina!).
Il vicino di sotto è marocchino, fuma come un turco, e ha il pallino dell'aspirapolvere. Leggasi: lo accende almeno una volta al giorno negli orari in cui io sono in casa, e il weekend riesce a passarlo 5, dicasi CINQUE volte di seguito. Chiaramente la nonnina qui accanto sbraita, il cane la imita ululando, e la proprietaria scende a chiedere che l'aspirapolvere non venga acceso di domenica. Saliva sprecata.
Nell'appartamento accanto al mio quando sono arrivata c'era un quarantenne simpatico quasi sempre assente per via del lavoro. Il giorno in cui è partito ha suonato la cornamusa, io ero a letto con la febbre e non sapevo se piangere per il mal di testa o ridere per la comicità della situazione. Poi è arrivata una graziosa ragazza, silenziosissima, educatissima, sempre sorridente, insomma, la perfezione fatta vicina.

Dal 25 gennaio invece è arrivato un nuovo tipo. E se so dirvi esattamente che giorno è arrivato, la colpa è del fracasso che fa. Come persona è simpatico, spagnolo, la 30ina, bellino nel suo genere. Il problema è che non ha orari, non ha rispetto per il divieto di fare rumore dalle 22 alle 6 del mattino, vive perennemente chiuso in casa (nel weekend non esce mai, io faccio andi-rivieni a più non posso e lui niente, sempre lì a sbattere le pentole). Sì, perché il muro che condividiamo per me è quello del letto, che non posso spostare altrove, e per lui è la cucina.

Nel momento stesso in cui scrivo lui sbattacchia non so cosa sul ripiano. Poi mette musica deprimentissima (inizialmente temevo fosse depresso, ma a quanto pare il timore commettesse qualche atto di follia è infondato), si fa una doccia di mezz'ora e passa, e non lo si sente più....fino a quando non decide (generalmente verso mezzanotte/l'una) che è ora di lavare i piatti.
La sottoscritta, assieme ad altre persone (i muri sono sottili, purtroppo) gli hanno gentilmente chiesto di evitare suddette aggressioni sonore notturne, ma niente. La smette per un paio di sere, e a metà settimana riprende.

Se stanotte mi sveglia ancora non è con lui che mi lamento, ma direttamente con la proprietaria!
Mannaggia ai suonatori di pentole e padelle!

A parte questo di solito crollo dal sonno, tra lezioni di zumba, appuntamenti col Meetup di Losanna, seratine a destra e a manca, e uscite per fare foto/camminare/scoprire nuovi posti nei dintorni.
Come direbbe una mia cara collega, "faut que tu ralentisse, sinon au weekend t'y arrives pas!" :P

1 commento:

  1. Sembra un palazzo di quelli su cui poi fanno i film comici ... O dell'orrore!
    Io per questo non mi sposto da questo appartamento, è vecchio ma i vicini non si vedono e non si sentono. Quella di sopra ha il wifi che si chiama sexo gratis, ma evidentemente se ne va altrove a farlo!

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