Genève

Le avventure di una ginevrina di nascita, partita per anni, che torna a "casa" ma deve riscoprire la sua città.
Le avventure di un'italo-francese, che torna alle origini per lavorare al Consolato Italiano.
Le avventure di Cora, tra ricordi e novità, nella sua amata Ginevra.

mercoledì 27 febbraio 2013

Happiness is a warm blanket

Serata tranquilla, di quelle in cui ti ritrovi con te stesso e ti trovi di buona compagnia.
Dopo un fine settimana intensissimo, intriso di risate, chiacchiere oltre la mezzanotte, giri turistici e foto, la mancanza di sonno e la mole di lavoro hanno avuto il sopravvento.
Quindi mi accoccolo sul divano, avvolta nella mia coperta rossa come Charlie Brown, e concordo appieno: la felicità, almeno per stasera, è una calda coperta. Per questa volta lasciamo le pistole da parte, anche se adoro i Beatles.
Dunque: una coperta, la borsa dell'acqua calda sulla pancia (sì, ci son giorni così), le cuffie nelle orecchie e la playlist di Lil Nina in ordine aleatorio.
Domani sarà una serata su Losanna, dopodomani arriva una delle persone più importanti della mia vita, e il fine settimana passerà troppo velocemente, già lo so.
Quindi stasera rimango immobile, lascio la mente vagare, il corpo rilassarsi, e neanche Too much love will kill you  dei Queen mi distoglie da questo torpore. So perfettamente di essere eccessiva nei miei amori: o tutto, o niente. Non ho vie di mezzo, non m'interessano gli amori tiepidi e le amicizie senza sapore.
E  dopo un episodio di questo fine settimana mi torna in mente la grande Banana Yoshimoto, che sibillina scrisse
Quando si ha qualcosa da perdere, si comincia ad avere paura. Ma la felicità è questo. Conoscere il valore di quello che possediamo.
A volte dimentico quanto sono fortunata. Sono persone come M., vedova di un grand'uomo, o P., orfano di sua madre, A. che ha perso suo figlio, o D. che lotta ogni giorno contro la malattia, sono loro che mi mostrano quanto dovrei essere grata per ogni giorno di felicità che vivo. 
In sere come questa me ne ricordo, e lo metto per iscritto sul diaro, affinché, rileggendolo, mi renda conto di quanto superficiali possano essere i problemi quotidiani. E lo scrivo anche qui, per ricordarlo anche a voi. La felicità è come una calda coperta, apprezziamola senza darla per scontata, potrebbe esserci tolta in qualunque momento.


martedì 19 febbraio 2013

Un paire de raquettes et une bonne fondue

Le ultime due settimane sono state intense e ricche di sorprese.
Basti pensare che ultimamente non ho dormito molto, e che questa sera spero potermi offrire 8 ore di sonno :p
E poiché questo lungo weekend sarà pieno di positività, con l'arrivo di A. a cui spero di far visitare Ginevra, Vevey, Montreux e dintorni, approfitto di questa sera per postarvi un paio di fotine.
Alcuni giorni fa il mitico O. ha organizzato un'uscita racchette da neve e fondue a St. Denis. Oltre un metro di neve, e fitti fiocchi che continuavano a a cadere senza pausa, quasi un'ora e mezza nella foresta con le torce.
Et après l'effort, le réconfort: una magnifica fondue moitié-moitié con vari tipi di pane e patate, accompagnati da un delizioso tè alla cannella... top!
Non vedo l'ora di tornare nella neve, e a fine stagione quel paio di racchette color acquamarina che avevo adocchiato in un negozio sarà mio!!




mercoledì 13 febbraio 2013

Sentiers

Un mese può passare in fretta, o con terribile lentezza. Dipende da come si sceglie di viverlo, da quanto si apprezza la vita, dall'intensità delle emozioni e dal ritmo del quotidiano.

In questo mese mi sono chiesta se il sentiero che avevo scelto di percorrere fosse quello giusto, quello per me. Ho messo in dubbio alcune opzioni. Ne ho riconsiderate altre. Ho lanciato un amo, e la mia amata Ginevra ha abboccato. Vediamo che pesce pesco la settimana prossima.
Perché ho tutte le ragioni di lottare per lei, e non per altri. E' qui che mi sento IO, come in nessun altro posto.
La Costa Azzurra continua a chiamarmi come una sirena dall'amaliante canto, e forse la riabbraccerò nel futuro, ma non ora.
Così riprendo il mio sentiero con incognite, opportunità, ma senza dubbi e senza rimpianti.

E sorrido di fronte agli scherzi del destino, perché oggi ho rivisto qualcuno d'importante. Un paio di occhi azzurri che non rivedevo da tanto, di una limpidezza che ti disarma. Destino birbante, perché ora e non tre anni fa? Sembra un mordi-e-fuggi senza fine, di cui mi limito al presente, e va bene così.

Giorni pieni d'affetto e di calore umano, di quelli che vorresti poterne fare il pieno con sorrisi a non finire.
Giorni pieni d'amore e di generosità.
Pauvres sont les egoïstes.

Su questo, torno a Pascal Sangla e al suo pianoforte (Sentiers è deliziosa, Il Pleut rimane la mia preferita). Buona serata!

martedì 5 febbraio 2013

J'ai décidé d'être heureuse

Le giornate scorrono veloci, piene di cose da fare, e tra un invito a cena, un aperitivo, un'uscita con le racchette da neve e la settimana di ferie, non ho neanche il tempo di aggiornare questo povero blog.

Dopo un bellissimo fine settimana nella mia amata Ginevra, mi rendo conto che alcune abitudini sono dure a morire. Quando passo davanti al teatro e vedo una rappresentazione, tiro fuori il cellulare per scrivere un sms. Ma non c'è più ragione di scriverlo.
Quando prendo il tram e passo davanti a una certa fermata, verrebbe spontaneo guardare se la finestra dell'appartamento è aperta, ma mi volgo dal lato della chiesa.

Mi riapproprio della città, costruendo nuovi ricordi che impolveriscono quelli vecchi. Giro per le vie sorridendo, perché amo questa città, amo l'aria che vi si respira e gli amici che mi accolgono a braccia aperte e le serate a ridere con un bicchiere di wisky in troppo, machisseneimporta.

Poi, in biblioteca, mi capita sottomano la soundtrack di "Eternal sunshine of the spotless mind". Mi torna in mente il protagonista, che decide di eradicare dalla sua memoria tutti i ricordi che non vuole più. E poi ricommette lo stesso errore.
Un po' lo compatisco, perché gli errori ci fanno crescere, cancellarli è un po' come regredire.
Allora mi tengo tutto, e imparo a guardare i ricordi con distaccata malinconia.

Che un giorno "parleremo di questa storia come si parla di un brutto ricordo, con un po' di malinconia e basta", per citare la mia adorata kohai che trova sempre le parole giuste.