Genève

Le avventure di una ginevrina di nascita, partita per anni, che torna a "casa" ma deve riscoprire la sua città.
Le avventure di un'italo-francese, che torna alle origini per lavorare al Consolato Italiano.
Le avventure di Cora, tra ricordi e novità, nella sua amata Ginevra.

martedì 14 gennaio 2014

Birthday boy, ou un saut dans le passé

Oggi è il compleanno di J. Chi legge i miei post ha già visto varie volte questa J maiuscola, ma pochi sanno chi sia.
J. è il mio amico d'infanzia, anni fa ci chiamavamo Coco & Jojo, poi il nomignolo dal lato mio è rimasto, dal suo non credo, ma ogni tanto giusto per sfizio lo chiamo così.
Ci siamo conosciuti al primo anno delle elementari ginevrine, che in Svizzera corrisponde ai 5 anni circa. Eravamo compagni di classe, vicini di casa, e inseparabili.
Abitavamo l'uno di fronte all'altra, ci facevamo ciao dal balcone, e sua madre racconta ancora che ci scambiavamo "lettere d'amore" (all'epoca neanche sapevamo scrivere, ma a lei piaceva questa versione, mentre custodisco ancora alcune missive: disegni di animali).
Non ricordo se le nostre mamme si alternassero nell'accompagnarci o venissero entrambe, però rimembro i pomeriggi al parco.
Avevamo un albero tutto nostro, J. io e T., di cui non abbiamo sentito parlare da anni, un improbabile trio di risate e avventure.
Sulla strada da scuola a casa J., vero protettore degli animali, raccoglieva le lumache (leggasi: le salvava da morte certa sull'asfalto sotto le ruote di qualche malcapitato) e portava con sé. Nel suo appartamento c'era un acquario, riabilitato a vegetazione lussuriosa per le lumache (fino al giorno in cui queste scapparono dalla loro casetta per avventurarsi lungo le pareti di casa. Ma questa è un'altra avventura, e io non posso raccontarla, non c'ero).

All'epoca J. aveva i capelli lisci e gli occhi biricchini, io avevo i capelli fino alla vita ed ero bionda con gli occhi azzurri (adesso lui ha i capelli ricci e uno sguardo ridente ma più grave, io i capelli corti rossi e gli occhi verdi).
La prima cosa che mi veniva in mente pensando a lui erano quegli occhi ridenti, che ti mettevano allegria.

J. era un amico, un idolo, e la mia prima cotta. Credevo che la festa degli innamorati fosse il 14 gennaio perché era il suo compleanno.
Quando i miei hanno deciso di trasferirsi in Italia tutti i bambini della classe avevano fatto dei disegni, raccolti in un libro che custodisco gelosamente ancora oggi.
Il disegno di J. era un cavallo con un arcobaleno, e la grafia incerta mi augurava di avere una bella casa con un cane, un cavallo e tanta felicità.
Il giorno in cui partimmo nella BWM blu oltreoceano di papà, J. mi regalò un portachiavi a forma di cavallo, a cui era agganciata una buona decina di chiavi. Non oso immaginare cosa aprissero, nè quanto i suoi debbano averle cercate (o magari appartenevano al periodo che la sua famiglia aveva passato all'estero e i miei sensi di colpa erano inutili).
E piansi per ore.

Tornai per le vacanze l'anno seguente, e mi regalò quella che considero la mia bacchetta magica. Non ne vedevo in Italia, e per anni ho ingenuamente pensato possedere un esemplare unico, fino a quando non ne ho vista una quasi identica nell'ufficio del mio capo, alcuni mesi fa.
Poi un CD, un altro, alcuni oggetti di cui è meglio non scrivere (sono i nostri sssssegreti), dei tatuaggi da applicare, tanti piccoli tesori che regnano nella mia cameretta in Italia.

Negli anni ci siamo persi e ritrovati, un po' come due gatti selvatici che devono riaddomesticarsi col passare del tempo ma che in fondo rimangono gli stessi.

Ogni volta che tornavo a Ginevra cercavamo di rivederci, gli raccontavo della vita in Italia, mi parlava di disegni tatuaggi e progetti.
Perché J. è un artista talentuoso ma insicuro, e non aggiungo troppo perché è la sua vita e questo post sta già derivando oltre i limiti previsti.
Se mi becca penso non la passerò liscia :p

Tornando a noi, oggi è il compleanno di J., e un pochino, in maniera alternativa, anche il mio: esattamente due anni fa tornavo a Ginevra per lavorare. Ero sbarcata a casa dei suoi genitori per alcune settimane. Un tuffo nel passato, festeggiare il suo compleanno come quando eravamo bambini.
E anche se con gli impegni e vivendo in due città diverse ci vediamo poco, rimane un punto di riferimento per me, questo Jojo tutto particolare.

Je t'idéalise un peu, mais tu n'en restes pas moins spécial et précieux.
Coco

1 commento:

  1. Stregatta hai questa dannata capacità di commuovere scrivendo, è sempre un piacere leggerti, anche quando parli di lui e non di noi ;p
    L.

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