Genève

Le avventure di una ginevrina di nascita, partita per anni, che torna a "casa" ma deve riscoprire la sua città.
Le avventure di un'italo-francese, che torna alle origini per lavorare al Consolato Italiano.
Le avventure di Cora, tra ricordi e novità, nella sua amata Ginevra.

martedì 29 gennaio 2013

La faiblesse de ce que l'on ne peut contrôler

Ora come ora vorrei semplicemente che il mio inconscio smettesse di farmi brutti scherzi, mettendo nei miei sogni persone che non voglio.
E se proprio deve divertirsi così, il maledetto, che almeno me li faccia dimenticare al risveglio, questi sogni che son quasi incubi.
O magari concedermi notti senza sogni, giusto per riposare e spegnere tutto.

lunedì 28 gennaio 2013

La rage est un puissant antibiotique

Dieci giorni di gastroenterite e un chilo in meno dopo, eccomi di ritorno. Per chi si chiedesse se sono ancora viva, sì, campo ancora. A chi non interessa, un bel vaffanc*lo.
Perché in questo periodo Sweet Cora è in ferie, la sostituisce la sua gemella maligna. E devo dire che questa parte cattiva non mi dispiace, è molto più diretta, manda a quel paese chi le rompe le scatole, risponde a tono ai clienti, e cancella dalla sua vita chi le ha fatto volontariamente del male. Quanto al "perdono", che se lo mettessero dove penso.
La cosa assurda è che da quando ho spento il mio lato emotivo ottengo piccole soddisfazioni con molta più facilità: il permesso B che aspettavo da 2 mesi e mezzo, il cellulare che desideravo da non si sa quanti altri mesi, un nuovo numero che decido a chi dare o meno, per citare le prime che mi vengono in mente.
Smetto di preoccuparmi continuamente degli altri, perché a voler proteggere i sentimenti altrui, i miei sono in frantumi. E allora basta. Niente in pubblico, tutto nella mia preziosa agenda, fitte pagine d'inchiostro e sentimenti di cui mi libero. Lenzuola lavate, cuscino tolto, foto nascoste. Persino la mia scrittura è meno inclinata verso il futuro. Le pugnalate nella schiena lasciano cicatrici. Ma ti rendono ancor più forte.
E ora sono una belva, chi mi ha stuzzicato in questi giorni ne ha pagato le conseguenze.
Ma c'è chi è rimasto silenzioso al mio fianco, come il mio sole personale dagli occhi che ridono. Il mio sole che quando sente certe cose minaccia di fare a pugni, e lo devo calmare per evitare inutili danni. Chi ha saputo trovare le parole giuste per aprirmi gli occhi e farmi sorridere. L'intuito di mia madre, spaventosamente infallibile. Infine la rinnovata sorpresa di questa forza che mi anima. Dare il meglio di sé nei momenti più difficili, a testa alta e con grinta.
La rabbia è un potente antibiotico.
Mille progetti, due biglietti che aspettano solo di essere utilizzati, e se per il momento sembro un gatto selvatico che ringhia, graffia e sputa, abbiate pazienza, passerà.

lunedì 7 gennaio 2013

J'ai mal partout!!

Uno di questi giorni vi racconterò "l'odissea internet" degli ultimi due mesi.
Ma per il momento l'unica cosa che mi viene in mente è quanto mi dolga tutto il corpo!
Come mi sono fatta male?
Beh, vivo in un Paese dove gli sport invernali sono un cult. La settimana scorsa mi sono lanciata sulla pista ghiacciata per un'ora di pattinaggio (e solo 3 scivoloni, il che è fonte d'orgoglio se calcolate che i pattini li ho messi solo due volte, da piccola, e con un amico che mi trascinava).
Ieri invece c'era una giornata di prova per lo sci di fondo. Avevo dunque deciso che, da sola o in compagnia, avrei tentato la dea bendata dell'equilibrio.
Beh, pare proprio che si sia vendicata su di me!
Neve, magnifica neve bianca a quaranta minuti di treno da Vevey. E una passeggiata fino alla pista, sotto piacevoli raggi di sole. Le prime sensazioni con gli sci ai piedi sono d'intralcio, poi di curiosi passi. Distolgo lo sguardo dai miei piedi e ammiro il paesaggio, il cielo terso, le persone che sembrano fondersi nel contesto con meravigliosa naturalezza.
Magnifico, fino a quando l'istruttore decide che bisogna scendere, e quindi imparare a frenare. L'inizio dei miei guai: con la solita abitudine del peso sulla gamba destra, non equilibrio "l'apertura a zampe di papera", e cado una prima volta. Scivolo, e cado ancora. E ancora. E ancora...
Caduta sul fondoschiena, sulle ginocchia, scivolone a spaccata (micidiale per il muscolo dell'interno coscia), sulla schiena, sbattimento di testa, e a quel punto inizio a vedere le stelle benché ci sia un sole da spaccare le pietre.
E a chiedermi se la settimana bianca sia proprio una buona idea, a febbraio... uhm, per il momento non ne sono tanto convinta.
Soprattutto dopo la nottaccia a cercare una posizione che non facesse male, e il risveglio doloroso. Per non parlare degli spostamenti in giornata.
Insomma, la descrizione che mi fa I. della sua settimana bianca (cioccolata calda, slitta, abbronzatura sulla neve) non mi disgusta proprio. Magari ritento l'esperienza sci(volone) un'altra volta, ma per adesso NON PARLATEMI DI SCI!!!

sabato 5 gennaio 2013

Quand les personnes que tu aimes te manquent...

Mi manca la mia famiglia. Mi mancano i miei amici. Mi mancano i loro consigli, perché a rimuginarci su non capisco più niente.
Il problema non è neanche tale, ma la mancanza di comunicazione lo fa nascere. E non so più cosa fare, con quest'instabilità emotiva.
E mi mancano le persone care, in questa profonda solitudine.

martedì 1 gennaio 2013

Bienvenue en 2013

Nuove pagine bianche da riempire.
Stranamente, al contrario degli anni precedenti, non sono riuscita a fare un resoconto dell'anno concluso a tempo debito. Mancanza di tempo, assenza d'internet, e di questo passo se sentite che c'è stato un omicidio nei pressi di Vevey saprete che ho perso la pazienza.
Detto questo, un anno fa ero pronta a partire a Ginevra, speravo ardentemente rimanerci, volevo la mia indipendenza e sognavo di un posticino tutto mio.
Ora, se metto da parte l'isolamento e l'assenza di contatti dovuto ad internet (non fatevi illusioni, scrivo sfruttando una connessione non mia e disponibile solo in data odierna), sono tutt'ora in Svizzera, ho un lavoro a tempo indeterminato, mi trovo a poco più di un'ora da Ginevra, un monolocale delizioso, e guadagno abbastanza da poter essere economicamente indipendente.
Direi che in buona parte le aspettative che avevo sono state colmate.
I sacrifici però ci sono stati, continuano ad esserci, così come i rapporti incrinati e quelli interrotti. Un amico in meno, alcune persone deludenti, un paio di incomprensioni.
Col nuovo anno spero di riprendere la mia carica positiva, di raggiungere gli obiettivi che ho scritto sull'agenda, di possedere la forza per affrontare ciò che mi aspetta, e di non avere rimpianti.
Questo primo giorno del 2013 è strano, non ho dormito abbastanza, e se mi sentite un po' giù non preoccupatevi, una buona notte di riposo (magari un raggio di sole, invece di questa pioggia incessante) e si riparte.
Un pensiero colmo d'affetto a chi non ho potuto vedere, chi mi manca, e chi non lascia che la distanza influisca sui rapporti.
A voi con chi ho sempre festeggiato, e che non siete qui.
Che questo nuovo anno vi porti ciò che desiderate, e ci permetta di rivederci.