Genève

Le avventure di una ginevrina di nascita, partita per anni, che torna a "casa" ma deve riscoprire la sua città.
Le avventure di un'italo-francese, che torna alle origini per lavorare al Consolato Italiano.
Le avventure di Cora, tra ricordi e novità, nella sua amata Ginevra.

lunedì 28 gennaio 2013

La rage est un puissant antibiotique

Dieci giorni di gastroenterite e un chilo in meno dopo, eccomi di ritorno. Per chi si chiedesse se sono ancora viva, sì, campo ancora. A chi non interessa, un bel vaffanc*lo.
Perché in questo periodo Sweet Cora è in ferie, la sostituisce la sua gemella maligna. E devo dire che questa parte cattiva non mi dispiace, è molto più diretta, manda a quel paese chi le rompe le scatole, risponde a tono ai clienti, e cancella dalla sua vita chi le ha fatto volontariamente del male. Quanto al "perdono", che se lo mettessero dove penso.
La cosa assurda è che da quando ho spento il mio lato emotivo ottengo piccole soddisfazioni con molta più facilità: il permesso B che aspettavo da 2 mesi e mezzo, il cellulare che desideravo da non si sa quanti altri mesi, un nuovo numero che decido a chi dare o meno, per citare le prime che mi vengono in mente.
Smetto di preoccuparmi continuamente degli altri, perché a voler proteggere i sentimenti altrui, i miei sono in frantumi. E allora basta. Niente in pubblico, tutto nella mia preziosa agenda, fitte pagine d'inchiostro e sentimenti di cui mi libero. Lenzuola lavate, cuscino tolto, foto nascoste. Persino la mia scrittura è meno inclinata verso il futuro. Le pugnalate nella schiena lasciano cicatrici. Ma ti rendono ancor più forte.
E ora sono una belva, chi mi ha stuzzicato in questi giorni ne ha pagato le conseguenze.
Ma c'è chi è rimasto silenzioso al mio fianco, come il mio sole personale dagli occhi che ridono. Il mio sole che quando sente certe cose minaccia di fare a pugni, e lo devo calmare per evitare inutili danni. Chi ha saputo trovare le parole giuste per aprirmi gli occhi e farmi sorridere. L'intuito di mia madre, spaventosamente infallibile. Infine la rinnovata sorpresa di questa forza che mi anima. Dare il meglio di sé nei momenti più difficili, a testa alta e con grinta.
La rabbia è un potente antibiotico.
Mille progetti, due biglietti che aspettano solo di essere utilizzati, e se per il momento sembro un gatto selvatico che ringhia, graffia e sputa, abbiate pazienza, passerà.

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