Oggi R. è andato via. Ed è una partenza triste, di quella tristezza che senti e percepisci e ti rende ancor più triste. Così oggi sono un po' triste, un po' giù, e mi dico che avrei dovuto dirgli tante cose. Che non deve scoraggiarsi. Che è stato un pilastro per me. Che forse non siamo proprio amici ma lo saremmo potuti diventare. E ringraziarlo. E salutarlo con un sorriso, invece di piangere come una sciocca. Però era un saluto triste, e mi sono intristita. Mi ha fatto pensare alla mia, di partenza, quando ero a Nizza. Il giro dei saluti e le promesse, le lacrime, le parole gentili, gli scambi d'indirizzo e i "ci vediamo presto". Che te ne vai col cuore di piombo e un nodo in gola, e ti chiedi se stai chiudendo un capitolo della tua vita, o se potrai riaprirlo in futuro.
Le silence a le poids des larmes, dice Louis Aragon.
I Guns N'Roses rispondono don't you cry tonight, you'll feel better tomorrow.
Mannaggia alla tua gentilezza e alla mia ipersensibilità.
In ogni caso buon viaggio, caro collega ex-stagista che anche solo per questa definizione tornerà a vendicarsi!
"forse non sai quel che darei, perché tu sia felice...". Se ti fa bene, piangi e sfogati, ma poi torna a sorridere, perché il tuo sorriso vale più dell'oro ed è di grande aiuto per tutti noi, anche da lontano. Ti mando un abbraccio enorme, come sempre col cuore. Forza cucciola! Siamo con te!
RispondiEliminaAnna
Quoto parola dopo parola, senza cambiare una virgola!!!
RispondiEliminaForza senpai!!!
Marychan