Genève

Le avventure di una ginevrina di nascita, partita per anni, che torna a "casa" ma deve riscoprire la sua città.
Le avventure di un'italo-francese, che torna alle origini per lavorare al Consolato Italiano.
Le avventure di Cora, tra ricordi e novità, nella sua amata Ginevra.

domenica 30 settembre 2012

Mille questions et si peu de réponses...

I fine settimana si seguono ma non si somigliano.
Lo scorso weekend sono scappata dall'ufficio alle 17 (credo di non essere mai uscita così presto!), saltata sul primo treno per Ginevra, e ho trascorso alcune ore in giro per la città col mio fratellino, venuto per pochi giorni in Svizzera.
E una magnifica serata con lui e il mio ragazzo, uno di quei momenti che hanno il sapore della felicità, che ti vien voglia di piangere e ridere e saltare, ma rimani accoccolata ad ascoltare il battito del suo cuore, e sorridi e piangi ed esulti, ma in silenzio.
Ho cercato di apprezzare al massimo quei due giorni pieni d'affetto, in cui persino la pioggia aveva ceduto il posto al sole, così da permetterci un pomeriggio in tandem lungo il lago (e un po' d'esercizio per le mie gambe fuori forma!).
E la domenica sera, quando non sono sola sul binario, è più facile aspettare il treno che mi riporterà a Montreux, alla stanzetta troppo piccola e al lavoro troppo ingombrante.
Poi la settimana la passo, soverchiata di lavoro, troppo stanca per fare granché al ritorno.
E arriva un altro fine settimana, quello che si conclude stasera. Un week end monotono, grigio, con pioggia e nebbia che non vedi l'edificio di fronte. Due giornate in cui mi rifugio nei libri, nella musica, scrivo lettere che forse non darò, semplicemente perché ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per poterlo abbracciare davvero.
Mi chiedo quando potrò tornare a vivere e lavorare a Ginevra, quanto resisterò qui, quanto ci vorrà per trovare un posto mio, quanto puoi tu sopportare le mie lacrime...
E non ho risposte. Allora aspetto il prossimo fine settimana, spero in un cambiamento qui, e tiro un sospiro di sollievo quando sono di ritorno a casa.

2 commenti:

  1. Resisti ... Ci sono fasi che si sta dove non si vuole e allora bisogna cercare di apprezzare le piccole cose e darsi da fare per tornare a dove si vuole stare ...

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  2. Accidenti che post triste, puccia!!!!
    Concordo con CeciliaChristine, però: tu puoi farcela!!!!
    Il domani può riservarti splendide sorprese, solo se gli dai una possibilità, quindi non scoraggiarti e cerca l'ottimismo che ti caratterizza. Vedrai che riuscirai a trasformare ciò che ora ti sembra brutto ed opprimente, in qualcosa di libero e sorprendente! Ti penso tanto senpai ... mi manchi (come sempre, d'altronde!!!!)
    Un abbraccio forte forte
    Marychan

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