Dopo un fine settimana intensissimo, intriso di risate, chiacchiere oltre la mezzanotte, giri turistici e foto, la mancanza di sonno e la mole di lavoro hanno avuto il sopravvento.
Quindi mi accoccolo sul divano, avvolta nella mia coperta rossa come Charlie Brown, e concordo appieno: la felicità, almeno per stasera, è una calda coperta. Per questa volta lasciamo le pistole da parte, anche se adoro i Beatles.
Dunque: una coperta, la borsa dell'acqua calda sulla pancia (sì, ci son giorni così), le cuffie nelle orecchie e la playlist di Lil Nina in ordine aleatorio.
Domani sarà una serata su Losanna, dopodomani arriva una delle persone più importanti della mia vita, e il fine settimana passerà troppo velocemente, già lo so.
Quindi stasera rimango immobile, lascio la mente vagare, il corpo rilassarsi, e neanche Too much love will kill you dei Queen mi distoglie da questo torpore. So perfettamente di essere eccessiva nei miei amori: o tutto, o niente. Non ho vie di mezzo, non m'interessano gli amori tiepidi e le amicizie senza sapore.
E dopo un episodio di questo fine settimana mi torna in mente la grande Banana Yoshimoto, che sibillina scrisse
Quando si ha qualcosa da perdere, si comincia ad avere paura. Ma la felicità è questo. Conoscere il valore di quello che possediamo.A volte dimentico quanto sono fortunata. Sono persone come M., vedova di un grand'uomo, o P., orfano di sua madre, A. che ha perso suo figlio, o D. che lotta ogni giorno contro la malattia, sono loro che mi mostrano quanto dovrei essere grata per ogni giorno di felicità che vivo.
In sere come questa me ne ricordo, e lo metto per iscritto sul diaro, affinché, rileggendolo, mi renda conto di quanto superficiali possano essere i problemi quotidiani. E lo scrivo anche qui, per ricordarlo anche a voi. La felicità è come una calda coperta, apprezziamola senza darla per scontata, potrebbe esserci tolta in qualunque momento.