La mattina, per andare a lavorare al Consolato, devo svegliarmi presto. Le sei, a volte sei e mezza, quando tutto tace e fuori ci sono -5°. Esco verso le sette, a seconda delle mattine e di eventuali passaggi fino a una fermata. Percorro una discesa ghiacciata a passi leggeri e prudenti, 20 minuti di strada a piedi per raggiungere la fermata dell'autobus Y. 40 minuti fino al Cern (sì, quel CERN, il centro di ricerche europee sul nucleare), dove prendo il tram fino in città, altri venti minuti col 14. Scendo in prossimità della stazione dei treni, prendo un autobus, ulteriori dieci minuti più eventuali attese perché hai tre bus con lo stesso numero e il tuo che non passa mai, e infine cinque minuti dalla fermata al Consolato. Tempo approssimativo: due ore. E altre due per il ritorno, a volte con l'ultimo tratto a piedi che illumino con una lampadina a mano, perché ho un duecento metri di strada senza illuminazione pubblica.
Lunedì mattina, ancora addormentata, osservo le pensiline e penso "Che bello, hanno le decorazioni natalizie!". Salgo sul tram e mi concentro sulle varie coincidenze da prendere.
Martedì sono in anticipo rispetto all'autobus, sola alla fermata, è buio, il sole qui sorge verso le otto, e guardo più da vicino i vetri della pensilina. Mi chiedo come mai le decorazioni siano tutte diverse, e le tocco. Altro che decorazioni... dovevo proprio dormire in piedi per scambiare cristalli di ghiaccio con disegni invernali!!
Però sono davvero magnifici!!! Mi piacciono e credo che, se provassimo a rifarli, non ci riuscirebbero mai così carini!!! Quando li ho visti non capivo cosa fossero ... ho dovuto leggere il post per comprendere ... e non stavo dormendo ...*___________*
RispondiEliminaMarychan