Dicembre è arrivato, con lui la neve in Svizzera, le inondazioni a Pescara, i vari mercati natalizi nella Riviera vodese.
Mi chiedo quando l'amministrazione pescarese si deciderà ad intervenire, ogni volta che piove Pescara è sommersa dall'acqua, come molte altre città italiane. Altro che avanguardia...
Tornando a dicembre prima di scrivere un papiro inutile su altro, domenica mi sono svegliata con eccitazione, pensando "è dicembre!" come quando da bambina vedevo questo mese sul calendario ed esultavo. Perché io sono del 12.12, ginevrina purosangue (a Ginevra il 12 è festa ufficiale), mio fratello del 17, mio cugino del 22, un amico del 24, tanti altri compleanni, feste, vacanze, la conclusione dell'anno e l'atmosfera natalizia, tutto ciò mi fa vivere il dodicesimo mese del calendario come una gran festa fin da piccola.
Le decorazioni natalizie purtroppo ora si mettono sempre più presto, tra qualche anno le avremo già a ferragosto, e potremmo aprire un dibattito sul consumo elettrico inutile delle luci accese nei centri commerciali chiusi tutta la notte, ma voglio concentrarmi sulla loro bellezza, e in particolare su quella delle luci di un posto specifico: Lione.
Ogni anno questa bella (e fredda!) città vive un fine settimana così luminoso da togliere il fiato.
Tutte le strade sono illuminate, i vari quartieri hanno giochi di luci e spettacoli, gli spettatori fanno folla e Lione diventa più bella.
L'anno scorso aveva appena nevicato, il treno Ginevra-Lione era strapieno, faceva un freddo cane, e io che sono un poco claustrofobica ero quasi contenta dello spingi-spingi collettivo per le strade, un bicchiere caldo in mano e la macchinetta fotografica nell'altra.
Rimanendo sul posto un solo giorno non ero riuscita a vedere tutte le animazioni, ma quella di Place des Terreaux mi era piaciuta particolarmente, e vorrei condividerla con voi:
Per chi fosse interessato, quest'anno la festa delle luci è dal 6 al 9 dicembre, qui trovate tutte le info in francese/inglese, e rischia di fare (di nuovo) freddo, ma lo spettacolo vale un paio di piedi congelati, le dita insensibili e il naso rosso, perché con gli occhi spalancati ci si dimentica del resto!
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