Genève

Le avventure di una ginevrina di nascita, partita per anni, che torna a "casa" ma deve riscoprire la sua città.
Le avventure di un'italo-francese, che torna alle origini per lavorare al Consolato Italiano.
Le avventure di Cora, tra ricordi e novità, nella sua amata Ginevra.

domenica 31 marzo 2013

Les gaffes de Cora

Questa settimana devo essermi fumata qualche canna, non c'è altra spiegazione.
Ho dimenticato una serie di cose importanti, ho invertito un paio di cose, e ieri sera facendo il ricapitolativo degli ultimi giorni, con un buon sidro in mano in un bel locale con una bella persona, ridevo a crepapelle.
Sì, questo era senza contare la parte più assurda, che ho scoperto solo oggi.
All'inizio della settimana ho scritto una corposa mail alla mia amica M. Oggi le mando gli auguri di buona Pasqua, mi risponde per email che spera avere presto mie notizie, e mi chiede quando torno.
Tutte informazioni che le ho scritto nella mail di mercoledì, e non capisco.
Al che controllo che suddetto messaggio non sia finito nelle bozze... e scopro di averlo mandato al mio ex. Non so se bestemmiare o ridere, per il momento rido da matti, è troppo assurda!!
Si tu devais passer par ici, le mail ne t'était évidemment pas destiné.
Così mi sono ricordata che avevo cancellato numero di cellulare, facebook, skype, condivisioni varie, ma non l'indirizzo email. Bene, adesso è fatto.
E ridendo torno a guardarmi Doctor Who mangiando gelato al caramello e ridendo, buona Pasqua gente! :)

martedì 26 marzo 2013

Crie-le bien fort uses tes cordes vocales

Andando al concerto di Tryo, non credevo le mie corde vocali avrebbero preso alla lettera questa strofa di una loro canzone.

Sono afona da due giorni.
Domenica tornando a Vevey avevo la voce sempre più grave, ma parlavo. Ieri mattina mi sono alzata col mal di gola, ma nulla più. Siccome vivo da sola e non parlo con i muri di casa, non ho aperto bocca fino all'arrivo in ufficio. Il "ciao" che ho emesso somigliava terribilmente al raglio di un asino!

Mi sono così accorta che non avevo voce, la poca che riuscivo ad emettere era talmente strana che dopo 3 chiamate disastrose e un "Si curi mia cara, lei è afona!" da parte di un cliente ho rinunciato a prendere la cornetta. Colmo dei colmi, il mio raglio ha portato a confusione una tipa che a quel punto credeva fossi la direttrice della scuola!!

Oggi vige in me la legge del silenzio. Non parlo, sussurro il meno possibile, scrivo tutto ciò che devo comunicare. Se avete consigli da darmi, sono benaccetti!

In compenso questi fine settimana sono stati entrambi all'insegna della buona musica: St. Patrick con i grintosi Anach Cuan, sabato scorso all'Arena di Ginevra con P. e altre 4.000 persone per l'anticonformista e simpaticissimo quartetto di Tryo.

Eccellente concerto che si è protratto più del previsto. L'unico problema era che al ritorno non avevo più treni. Opzione numero 2: scendere alla stazione successiva alla mia e prendere un taxi. Peccato che di auto gialle non ci fosse neanche l'ombra, all'una del mattino nelle lande desolate di Coppet, Vaud.
E la Cora cosa fa? Incrocia le dita, e si fa i 3 km a piedi, da sola in campagna di notte. Da NON rifare mai più.

In ogni caso per questa volta sono stata fortunata, non andrò a tentare il diavolo una seconda volta ma è andata, hakuna matata. Perché mai il Vaud non ha mezzi pubblici efficienti come il cantone ginevrino?

Ora sarebbe il caso che le mie corde vocali tornassero anche loro a casa sane e salve, che gesticolare sì, ma quando hai una riunione importante in cui devi esprimerti e sei senza voce… diciamo che non è il massimo!

Qu'on me rende ma voix!!

martedì 19 marzo 2013

Baricco, mon amour

Alessandro Baricco per me è come un faro nei momenti bui. Riesce sempre a concretizzare pensieri e riflessioni astratte in parole, semplici parole che ti graffiano l'anima.
Scoprii Baricco all'inizio del liceo. Un colpo di fulmine: Oceano Mare.
Poi l'innamoramento: Castelli di Rabbia. E Seta, l'Iliade, City, Novecento...

Baricco le cose non te le dice, te le sussurra o te le tira come schiaffi. Passa dalla delicatezza del non detto appena accennato, alle schegge di verità che ti feriscono a sangue.

Oggi ho ritrovato per caso una delle sue frasi che meglio mi rappresenta:
Scrivere a qualcuno è l'unico modo di aspettarlo senza farsi del male.

Per una grafomane amante degli inchiostri di china e della carta, dell'odore del carboncino e dei colori, non c'è modo più profondo per comunicare con gli altri, e con se stessi.
E allora scrivo, pagine e pagine d'inchiostro. E ogni tanto un post, perché la scrittura è anche condivisione...

scrivere significa mettere insieme il mondo dopo che lo hai fatto a pezzi

giovedì 14 marzo 2013

En attendant Patrick et ses trèfles

Come ogni anno, la settimana che precede il 17 marzo inizio ad ascoltare solo musica celtica, tiro fuori dall'armadio tutto ciò che ho di verde, e guardo le varie serate offerte dai locali per scegliere quello in cui andare a festeggiare.
Quest'anno saremo tutti di nazionalità diverse, e andiamo ad ascoltare un concerto celtico, ovvero: la gente ascolterà, Cora saltellerà come una pazza, e ci ritroveremo tutti a improvvisare céili e improbabili passi a suon di risate.

Poi questo pomeriggio arriva dall'Italia M., che viene a trovarmi per il weekend e che, poverino, trascinerò alla serata di domenica.

E per rimanere in tema musicale, ieri sera un canale francese trasmetteva "Good morning England (The Boat that rocked)", mitico film sulle radio pirata nel 1968, con una magnifica colonna sonora. Lo vidi quest'estate a una proiezione all'aria aperta, su mega schermo, e mi piacque molto. Così ho fatto diffusione d'informazione, tutti davanti allo schermo, e questa mattina mi sono svegliata con "Nights in white satin" in mente.
Da condividere, prima di tornare ai Dubliners e augurarvi happy St. Patrick's Day!!